APPROFONDIMENTO SULLE OPZIONI
Come riportato nell’articolo (pubblicato su questo blog) “I principali strumenti finanziari”, le opzioni sono contratti che concedono al possessore il diritto, ma non l'obbligo, di comprare o vendere una certa quantità di titoli in futuro a un prezzo prestabilito.
Ci sono due tipi di opzioni: opzioni call e opzioni put.
1.
Le opzioni
call danno al possessore il diritto di acquistare l'attività sottostante a
un prezzo prefissato.
2.
Le opzioni
put danno al possessore il diritto di vendere l'attività sottostante a un
prezzo prefissato.
Il prezzo al quale l'attività sottostante può essere acquistata o venduta è
chiamato prezzo d'esercizio.
Gli acquirenti e i venditori di opzioni hanno aspettative opposte riguardo
al movimento del mercato. Gli acquirenti di opzioni call prevedono un aumento
del prezzo, mentre gli acquirenti di opzioni put prevedono una diminuzione del
prezzo.
Le opzioni sfruttano un principio
chiamato effetto leva, che consente di amplificare il potenziale di
profitto rispetto a un investimento diretto nell'attività di base.
Tuttavia, è importante
comprendere che l'effetto leva aumenta anche il rischio di perdita. Poiché si
investe solo una parte del costo totale dell'attività sottostante, anche una
modesta variazione nel prezzo può comportare perdite sostanziali in termini percentuali
rispetto all'investimento iniziale. Quindi, sebbene l'effetto leva possa
potenziare i profitti, può anche esporre gli investitori a perdite rapide e
significative se il prezzo dell'attività sottostante si muove inaspettatamente
nella direzione sbagliata.
Il prezzo di un'opzione è
influenzato dal valore intrinseco, che dipende dalla relazione tra il
prezzo corrente dell'azione e il prezzo d'esercizio dell'opzione, e dal valore
estrinseco, che riflette le aspettative del mercato sulla futura volatilità
e direzione del prezzo dell'attività sottostante.
Investire in opzioni può portare
a profitti significativi, ma comporta anche rischi. La stipula di contratti di
opzioni implica diritti e obblighi specifici, con il rischio di perdere
l'intero investimento o più. Se il prezzo dell'azione è inferiore al prezzo
d'esercizio di un'opzione call alla scadenza, l'opzione diventa priva di
valore. Vendendo un'opzione call, si perde denaro se il prezzo dell'azione
aumenta, poiché si è obbligati a vendere l'azione al prezzo d'esercizio.
A tal proposito possiamo parlare di payoff. Il payoff nelle opzioni finanziarie indica il guadagno o la perdita che un acquirente o un venditore di un'opzione può ottenere al momento della scadenza dell'opzione. Dipende dal prezzo di esercizio dell'opzione e dal prezzo di mercato dell'attività sottostante al momento della scadenza. Questo concetto è cruciale per valutare i rischi e le opportunità finanziarie. Gli investitori e gli operatori finanziari lo utilizzano per valutare la probabilità di ottenere un rendimento positivo o negativo da un'operazione e per prendere decisioni di investimento.
Le strategie delle
opzioni possono essere categorizzate in base alle previsioni sul mercato,
distinguendo tra rialzista, ribassista, neutrale o volatile:
Esempi di alcune comuni strategie sulle opzioni:
· Covered
call: si vende un'opzione call quando già si
possiedono le azioni. Le covered calls sono una strategia considerata
neutrale poiché vengono solitamente impiegate quando si presume che il prezzo
dell'attività sottostante rimarrà relativamente stabile nel prossimo futuro.
· Bull call spread: Una bull call spread è
un tipo di strategia di spread verticale. Essa viene utilizzata quando si
persegue una strategia al rialzo sul sottostante. Per esercitare questa
strategia, si compra e si vende una quantità uguale di call options con stessa
data di scadenza e stesso sottostante. La long call dovrebbe avere un prezzo di
esercizio inferiore rispetto alla short call. Sia i profitti che le perdite
sono limitati con questa strategia.
· Bear put spread: La bear put spread è una
strategia di spread verticale utilizzata comunemente quando si anticipa una
diminuzione del prezzo dell'attività sottostante. Coinvolge l'acquisto e la
vendita simultanea di un numero uguale di opzioni put con la stessa data di scadenza
e lo stesso sottostante. La put venduta ha un prezzo di esercizio inferiore
rispetto alla put acquistata.
· Long
straddle: è utilizzata per trarre profitto da movimenti
significativi dei prezzi in entrambe le direzioni, quindi è considerata
volatile. Tuttavia, si può subire perdite se i prezzi rimangono stabili. Questa
prevede l'acquisto simultaneo di un numero uguale di opzioni call e put con lo
stesso sottostante, prezzo di esercizio e data di scadenza, che sono
"at-the-money".
· Long
strangle: è una strategia di trading delle opzioni dove si
acquistano contemporaneamente una call e una put con prezzi di esercizio
superiori e inferiori rispetto al prezzo attuale del titolo. Si usa quando ci
si aspetta un grande movimento di prezzo, ma non si sa in quale direzione si
verificherà. Se il prezzo si sposta in modo significativo in una determinata direzione, si può ottenere
un profitto.
· Butterfly
spread: è considerata neutrale e coinvolge tre parti. Si compra
un'opzione, si vendono due opzioni con un prezzo di esercizio più alto e si
compra un'opzione con un prezzo di esercizio ancora più alto. Tutte hanno la
stessa attività sottostante e data di scadenza, e i prezzi di esercizio sono
equidistanti. L'utile e la perdita potenziali massimi sono limitati. Le perdite
massime sono limitate al premio netto pagato. Le perdite si verificano quando
il prezzo dell'attività sottostante scende al di sotto del prezzo di esercizio
più basso o al di sopra del prezzo di esercizio più elevato.
Fonti:
https://quifinanza.it/glossario/payoff/
https://www.degiro.it/conoscenza/strategie/strategie-opzioni